Nella seconda cassetta dopo la paura della quarantena (qui la storia della cassetta) ho trovato due piccole melanzane, nascoste in un mare di fagiolini.
Il mio primo pensiero è stato quello di farle alla griglia, per poi metterle sott’olio con qualche pezzetto d’aglio e qualche foglia di menta, ma sono stata subito scoraggiata dalla temperatura di metà luglio.
Così ho deciso per l’evergreen, quello che sta bene con tutto, ad ogni ora: la pasta.
Ho iniziato con il solito affidabile soffritto di cipolla e ho aggiunto le melanzane tagliate a tocchetti. Mentre queste cuocevano, ho realizzato che da sole non avrebbero dato un sugo così appetitoso e quindi ho deciso di attingere nuovamente dalla cassetta e prendere due bei pomodori.

A questo punto, la salsa mi guardava con aria più interessante, ma non ancora soddisfacente. Sono andata sul sicuro, affidandomi al caro vecchio maiale che nobilita tutto ciò che tocca, aggiungendo piccoli cubetti di speck.

Ho deciso di fermarmi, per non ricadere nella tentazione di cucinare mostri da ventimila calorie a morso, ed ho ottenuto una pasta che detta così, sembra niente di che, ma vi assicuro che era di molto buona.
Sarà che mi sto ancora godendo la gioia del ritorno della cassetta!